Abitata fin da tempi antichi, come testimonia la necropoli del V secolo d.C. rinvenuta nella zona, deriva il toponimo dal termine greco-latino BOTHROS, ‘voragine, fossa’, con l’aggiunta del suffisso -icellu.
Villaggio di Belcastro fino alla prima metà del XVI secolo, condivise poi le sorti dei territori circostanti, venendo assoggettata a diversi passaggi di proprietà: assegnata ai Morelli di Cosenza, pervenne in seguito ai Piterà, cui subentrarono i Grimaldi, che ne conservarono il possesso fino alla seconda metà del Seicento. Ultimi feudatari furono i De Riso, che assunsero il titolo di marchesi.
La storia successiva alla parentesi napoleonica e alla restaurazione borbonica non fa registrare avvenimenti di rilievo, seguendo quella del resto della provincia. A lungo aggregata ad Andali, acquistò l’autonomia amministrativa nel 1956. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la chiesa parrocchiale, dedicata alla Santissima Concezione e a San Michele; i resti di una chiesetta paleocristiana, nei pressi del mare, e i ruderi della torre costiera detta “Tagliacarne”, risalente al XVI secolo.